Oggi parliamo con la Dott.ssa Nicoletta Serra, psicologa e psicoterapeuta, della Token Economy come tecnica psico-educativa.
Cos’è la Token Economy?
La Token Economy, che possiamo tradurre con la parola “economia a gettoni”, è una tecnica psico-educativa, usata nella pratica clinica. Questa tecnica ha l’obiettivo di promuovere comportamenti positivi attraverso l’uso di rinforzi.
La Token Economy può essere usata nella pratica clinica con persone di ogni età e con differenti livelli di funzionamento. La tecnica può esser attuata da professionisti come psicologi, educatori e gli stessi genitori, se adeguatamente formati.
Ci spieghi meglio, cos’è un rinforzo?
Un rinforzo è una conseguenza positiva ad una risposta comportamentale, che ha come effetto quello di rendere più probabile che la persona ripresenti in futuro quel tipo di risposta.
Solitamente, si fa una distinzione tra rinforzi primari (legati alla sopravvivenza, come il cibo, per cui mai usato in un intervento psico-educativo) e rinforzi secondari, la cui valenza positiva è socialmente appresa (come gli album da disegno).
I rinforzi secondari possono essere di natura concreta (come un giocattolo) o di natura più astratta e di livello più elevato, quali sono i rinforzi sociali (un sorriso) e informativi (un feedback sulla buona riuscita di un’attività).
Inoltre, abbiamo un’ulteriore distinzione tra rinforzi estrinseci, cioè che nulla hanno a che fare con la risposta o l’abilità che si intende rinforzare, e intriseci, dove la gratificazione è strettamente legata al comportamento rinforzato.
I rinforzi positivi e rinforzi negativi
Infine, possiamo distinguere i rinforzi positivi dai rinforzi negativi. Nel primo caso, la conseguenza positiva si ha perché viene aggiunto un elemento positivo, nel secondo caso la conseguenza positiva si ha perché togliamo un elemento negativo o spiacevole per la persona. Quest’ultimi sono quindi diversi dalle punizioni che invece sono conseguenze negative di un comportamento. I comportamenti problema sono spesso mantenuti da rinforzi negativi.
Ad esempio, se un alunno in classe sta facendo chiasso e l’insegnante lo manda fuori dall’aula, egli può pensare di aver erogato una punizione. Tuttavia, se l’alunno si stava annoiando, l’esser stato tolto dal quel contesto è stato per lui un rinforzo negativo. Pertanto, quel comportamento avrà maggiori probabilità di ripetersi.
In un programma di Token Economy è importante, per quanto possibile, riuscire a passare dall’uso di rinforzi concreti a quelli di livello più astratto, da quelli estrinseci a quelli intrinseci affinché il comportamento desiderato si cristallizzi.
Un esempio di Token Economy
Per esempio, noi vogliamo rinforzare l’abilità sociale “invitare un amico a casa”. Il nostro programma può prevedere inizialmente l’uso di rinforzi secondari concreti, come gli stickers o figurine consegnati ogni volta che il comportamento si manifesta oppure dopo un certo numero di volte che la persona lo fa.
In modo graduale, sarà importante passare all’uso di rinforzi astratti e di livello più alto. Per esempio, un rinforzo sociale come dire “sei stato molto bravo” ogni volta che la persona metterà in atto il comportamento che vogliamo rinforzare.
L’uso degli stickers e del rinforzo sociale sono rinforzi estrinseci, perché non sono collegati all’abilità sociale dell’invitare un amico a casa. In questo caso un rinforzo intrinseco è il piacere di poter giocare/studiare/parlare con l’amico, aspetto che, in modo graduale, va usato come rinforzo.
Riuscire a far in modo che il comportamento target sia controllato da rinforzi intrinseci, significa produrre motivazione intrinseca (lo faccio perché mi piace farlo non perché posso ottenere uno sticker), che se presente avrà come effetto il fatto che il comportamento si riprodurrà da sé, senza bisogno di un programma di rinforzo.
Ci spieghi meglio il programma di rinforzo
Un fattore che influisce sulla rapidità di consolidamento e mantenimento di un comportamento, è rappresentato dal programma di rinforzo. Questo può essere continuo, il rinforzo viene presentato ogni volta che il comportamento positivo si presenta, oppure intermittente, diamo il rinforzo solo dopo che la risposta desiderata si presenta per un certo numero di volte.
Con un programma intermittente la persona non sa quando avrà il rinforzo e per questo tenderà ad emettere il comportamento in modo più frequente e costante nel tempo.
Spesso, si riscontra la difficoltà nella generalizzazione, cioè nella possibilità di usare l’abilità appresa da un contesto specifico (casa dove si è seguito un certo programma di rinforzo) in altri contesti. Sebbene sia importante la scelta e il programma d’interventi psico-educativi scelti, è altrettanto importante che il programma venga realizzato all’interno di un lavoro di rete.
Pertanto, tutte le figure educative coinvolte (genitori, insegnati, educatori, psicologi) dovranno mettere in atto le stesse tecniche psico-educative, aumentando la probabilità che la persona metta in atto nei diversi contesti il comportamento desiderato.
____________________
Nicoletta Serra
Nicoletta Serra è una psicologa psicoterapeuta con Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e Dinamico Relazionale presso l’Università degli Studi di Cagliari.
È iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Sardegna, n° 2405 dal 19/01/2013.
Ha conseguito il diploma di Specializzazione in Psicoterapia a modello integrato e il Certificato di Analista Transazionale presso la Scuola Superiore in Psicologia Clinica – IFREP.
Attualmente si occupa di sostegno psicologico e attività di psicoterapia per la prevenzione, diagnosi e cura del disagio psicologico e la promozione del benessere, principalmente per adulti e adolescenti presso enti privati, pubblici e in libera professione.
BIBLIOGRAFIA
Ayllon T. e Azrin N. (1968), The token economy: a motivational system for therapy and rehabilitation, New York, Appleton Century Crofts
Celi F. (2002) Psicopatologia dello sviluppo. Storie di Bambini, McGraw-Hill
Dentella L., Ornaghi S., Cornoldi C. (2013), Difficoltá di gestione di una classe quinta di scuola primaria: il ruolo dell’insegnante in un intervento psico- educativo, Disturbi di attenzione e iperattività Vol. 8 n. 2, Edizioni Erickson Trento
Anolli L., Legrenzi P. (2012), Psicologia generale, il Mulino
https://www.libreriauniversitaria.it/psicologia-generale-anolli-luigi-mulino/libro/9788815234711