La solitudine del caregiver e il caregiver burden inventory sono concetti sviluppati alla fine degli anni 80. L’attività di caregiver familiare può avere ripercussioni psicologiche importanti su chi accudisce un proprio caro con disabilità o malato. Per cercare di quantificare sia il carico psicologico e fisico alla fine degli anni 80 era stato sviluppato il Caregiver Burden Inventory (CBI)[1].
Il Caregiver Burden Inventory (CBI) è uno strumento di autovalutazione sviluppato originariamente per misurare il carico assistenziale per persone che si occupavano di anziani con demenza o Alzheimer, ma che ultimamente ‘e stato applicato anche su altri studi pediatrici, studi su pazienti oncologici o con problemi di salute mentale[2].
Si tratta in sostanza di un questionario a risposte multipla che deve essere compilato dal caregiver principale, ossia il familiare che maggiormente sostiene il carico dell’assistenza della persona con disabilità, al quale è richiesto di rispondere barrando la casella che più si avvicina alla sua condizione o impressione personale
Come viene valutato il caregiver burden inventory
Purtroppo, non esistono ancora misure che sulla base della solitudine del caregiver e il caregiver burden inventory cerchino di alleviare e sostenere le famiglie nella gestione del carico di assistenza. Sarebbe importante capire il carico e lo stress percepito per poter sviluppare un sostegno preciso ed adeguato.
[1] Application of a multidimensional caregiver burden inventory. Novak M, Guest C Gerontologist. 1989 Dec; 29(6):798-803.
[2] Psychometric Evaluation of the Caregiver Burden Inventory in Children and Adolescents With PANS. Cristan Farmer, PhD,1 Margo Thienemann, MD,2,3 Collin Leibold, MS,2,4Gabrielle Kamalani, BS,5 Bethany Sauls, BS,1 and Jennifer Frankovich, MD, MS2,4.