Oggi incontriamo Anna Pisanu e Stefano Demontis, tecnici della riabilitazione psichiatrica (TeRP) dello Studio Húdié per parlare con loro di demenza, presa in carico della persona e riabilitazione cognitiva.
Anna, Stefano, prima di tutto, raccontateci cosa vi ha spinto a fondare lo Studio Húdié
Siamo due giovani tecnici della riabilitazione psichiatrica (TeRP), professionisti sanitari con formazione specialistica in ambito riabilitativo ed educativo, specificamente orientata alla salute mentale.
Abbiamo aperto il nostro studio privato “Studio Húdié” da oltre un anno, convinti di poter contribuire a creare valore per il nostro amato territorio, puntando sulla qualità e il rigore scientifico e metodologico.
Prima di dare alla luce Húdié abbiamo maturato anni di esperienza come dipendenti nel privato sociale e liberi professionisti. Ci siamo occupati di salute mentale, di disagio psicosociale giovanile e formazione.
Avete scelto di parlare di demenza, presa in carico e riabilitazione cognitiva. Potete spiegarci cosa s’intende?
Prima di tutto, parliamo di cosa sia la demenza. La demenza è una patologia degenerativa caratterizzata dal deterioramento del funzionamento cognitivo globale della persona. Avviene una progressiva perdita delle funzioni cognitive quali memoria, attenzione, linguaggio e abilità prassico-costruttive. Queste ultime si riferiscono alla capacità di svolgere azioni complesse finalizzate che implicano l’utilizzo di abilità visuo-spaziali e che comporta lo sviluppo del ragionamento e di strategie di problem solving.
Esistono varie forme di demenza, la più frequente, nonché la più conosciuta, è sicuramente la demenza di Alzheimer.
La demenza incide profondamente sia sulla vita del paziente affetto, comportando una perdita rilevante della sua autonomia, sia su coloro che si prendono cura, determinando un importante carico di cura assistenziale.
Inoltre, durante il decorso della malattia, possono insorgere una serie di modificazioni psicologiche e comportamentali importanti. Non è raro, ad esempio, che le persone con demenza sperimentino una vera e propria depressione, soprattutto nelle prime fasi del disturbo, quando sorge in loro la consapevolezza di ciò che, gradualmente, stanno “perdendo”.
Quello della depressione è un aspetto poco conosciuto della demenza. Tuttavia, contribuisce al peggioramento del funzionamento cognitivo generale e della qualità di vita, rendendo fondamentale un intervento socio-sanitario come quello del tecnico della riabilitazione psichiatrica (TeRP) .
Come avviene la presa in carico della persona con demenza? Quale approccio usa lo Studio Húdié?
La presa in carico del paziente è il centro del nostro agire riabilitativo e precede qualsiasi tecnica. Sosteniamo l’importanza di lavorare secondo un approccio multidimensionale e multiprofessionale, in un dialogo continuo con tutti i professionisti che si prendono cura della persona.
Riteniamo imprescindibile che il nostro intervento sottenda una progettazione personalizzata e accurata. Crediamo nella necessità di lavorare per obiettivi e di valutare il nostro lavoro, condividendo tutte le fasi della progettualità con il paziente ed eventualmente i suoi familiari e altri caregiver formali (professionisti).
Cosa implica la riabilitazione cognitiva nella demenza ?
La riabilitazione cognitiva è un capitolo enorme della riabilitazione psichiatrica e neuropsicologica. Esistono varie tecniche e approcci, più o meno strutturati, per la presa in carico della persona con demenza di grado diverso, o con compromissione cognitiva lieve (Mild Cognitive Impairment – MCI) o altre condizioni che inficino la sfera cognitiva.
La nostra strategia per la riabilitazione nelle demenze e la promozione di un invecchiamento attivo si basa sulla Terapia di Stimolazione Cognitiva (Cognitive Stimulation Therapy – CST). Si tratta di un recente approccio riabilitativo validato – prevalentemente realizzato in gruppo – strutturato in sessioni tematiche di stimolazione , rivolto alle persone con una compromissione cognitiva lieve o con una demenza di grado lieve o moderato (Spector et al., 2006).
Gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere attraverso la CST sono:
Rafforzare le informazioni di base della persona rispetto sia alle coordinate spazio-temporali sia alla propria storia personale;
Promuovere una riattivazione delle funzioni cognitive quali memoria, linguaggio e problem solving;
Favorire l’apprendimento implicito attraverso l’utilizzo di materiale “familiare”, la ripetizione e il consolidamento di informazioni sul “sé”, sulla propria vita e sul proprio mondo;
Migliorare la qualità di vita dei pazienti, promuovendone il coinvolgimento, l’inclusione e la socializzazione in un clima di rispetto e divertimento in cui instaurare e rafforzare le proprie relazioni sociali.
Quali benefici riscontrate grazie alla Terapia di Stimolazione Cognitiva (CST) per una persona con demenza?
In primo luogo, attraverso la stimolazione cognitiva, si cerca di rallentare la progressione degli effetti della malattia. Ciò non vuol dire modificare la malattia o invertirne il decorso, il nostro intervento è volto al miglioramento del funzionamento cognitivo e sociale del paziente.
Sicuramente il beneficio più importante per la persona con demenza riguarda la propria qualità di vita. Il principale obiettivo del nostro lavoro è infatti garantire al paziente, nonostante la patologia, la migliore qualità di vita attraverso lo strumento della riabilitazione psichiatrica. È importante sottolineare che un lavoro riabilitativo che favorisca una vita dignitosa e di qualità può essere svolto anche nelle fasi più avanzate della demenza.
Avete notato dei miglioramenti anche per i caregivers e il loro carico di cura grazie alla CST?
Per i caregiver, il maggiore beneficio riguarda la conoscenza della patologia. I familiari dei pazienti che si rivolgono al nostro studio sono spesso spaventati. Si sentono “investiti” sia dalla notizia della diagnosi sia dal pensiero di ciò che questo comporterà nel futuro. A nostro parere, questo disorientamento è dovuto alla mancanza di una chiara conoscenza della malattia, in particolare rispetto al suo carattere cronico-degenerativo.
La demenza è un disturbo che spaventa ma, attraverso un’adeguata conoscenza, può essere affrontato. È nostro compito rassicurare i familiari e permettere loro di avere gli strumenti per affrontare la malattia e aiutare il proprio parente a vivere al meglio la propria quotidianità.
Attraverso la conoscenza inoltre il caregiver ottiene un secondo, ma non meno importante, beneficio: imparare a prendersi cura di sé stesso e della propria salute. Ricordiamoci che non saremo mai in grado di aiutare adeguatamente qualcuno se prima non impariamo ad ascoltare e gestire adeguatamente i nostri bisogni.
Quando bisogna avviare e intraprendere un percorso di riabilitazione cognitiva?
Nelle demenze è importante intervenire nei tempi più precoci possibili, è stato infatti dimostrato che l’efficacia della stimolazione cognitiva è massima nelle fasi iniziali di malattia: la mancanza di attività cognitiva accelera infatti il declino cognitivo.
Ciò non significa che, nel caso in cui si arrivi tardivamente a una diagnosi, non si possa più intervenire: la riabilitazione cognitiva contribuirà comunque in maniera significativa nell’aiutare la persona a vivere una vita di qualità. La diagnosi è importante perché serve da orientamento, ma non è indispensabile per poter iniziare un percorso di riabilitazione cognitiva anche basato sulla CST.
Studio Húdié
L’equipe dello Studio Húdié considera la persona al centro del proprio percorso di salute. Emancipazione e Autodeterminazione e sono due valori fondamentali. Húdié offre una serie variegata di servizi – alcuni dei quali innovativi per il contesto di riferimento – tra i quali, a titolo esemplificativo:
- Valutazione funzionale e progettazione di interventi riabilitativi.
- Intervento domiciliare privato (anche ai sensi della L.R. n.162/98).
- Supporto/colloquio e consulenza riabilitativa al caregiver.
- Psicoeducazione.
- Supported decision making e creazione di “direttive avanzate di cura”.
- Formazione.
Trovate lo Studio Húdié su: Facebook, LinkedIn, Instagram e naturalmente sulla piattaforma LinkAbili.
Chi è Anna Pisanu
Sono una giovane laureata in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica e in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie. Ho collaborato con l’Associazione Università Europea del Mediterraneo ONLUS e il Centro di Psichiatria e Consultazione Psicosomatica dell’AOU di Cagliari. Mi sono occupata di ricerca accademica sui diritti delle persone con disabilità psicosociale nell’ambito di un progetto dell’OMS. Pratico le arti marziali del Wing Chung, Jeet Kun Do e Nova Scrimia. Sono una grande appassionata di cinema.
Chi è Stefano Demontis
Laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, sono stato tecnico della riabilitazione psichiatrica presso diverse aziende e mi sono occupato di docenza. Attualmente opero come libero professionista. Sono allenatore di calcio a 5 e ho preso parte a progetti di sport terapia per persone con disabilità psicosociale. Ho lavorato con adolescenti e preadolescenti anche con disagio. Tra gli aspetti della mia professionalità che maggiormente mi affascinano vi sono la formazione, la psicoeducazione e la promozione della salute.