L’inclusione scolastica è un tema importante soprattutto adesso che stanno per ricominciare le scuole. Nel precedente articolo abbiamo intervistato Immacolata Mulas e Cati Soru, pedagogiste dello studio Trebisonda di Macomer, lo puoi leggere per intero qui. Abbiamo parlato delle paure dei genitori e dato qualche suggerimento per agevolare bambini e ragazzi con disabilità nel contesto scolastico ed extra-scolastico. In questo post conclusivo parliamo di strategie e consigli per un’inclusione scolastica reale.
Strategie per un’inclusione scolastica reale
Il pedagogista funge da ponte tra genitori, bambini e insegnanti ed è fondamentale nel supportare la gestione di situazioni complesse. Quali strategie si dovrebbero mettere in atto per favorire un’inclusione scolastica reale, che non sia tale solo sulla carta?
- Avere uno sguardo positivo verso il futuro anche quando si è provati dalla quotidianità
- Creare una rete multidisciplinare predisposta all’ascolto e alla collaborazione con i genitori, primi esperti dei loro figli, e quindi in grado di fornire informazioni preziose
- Prevedere momenti esclusivi tra insegnante e alunno per consolidare alcuni apprendimenti comportamentali e didattici necessari nella relazione con il gruppo classe
- Incoraggiare frequentemente i genitori raccontando loro i progressi del proprio figlio e comunicare le strategie per ridurre comportamenti problematici, evitando però di creare in loro un senso di frustrazione e impotenza
Piccolo vademecum per i genitori
- Non dimenticare mai da dove parte il bambino ed evitare paragoni con i fratelli o i compagni di scuola
- L’inclusione a scuola non si manifesta solo attraverso i buoni voti: bisogna far sì che il bambino impari ad applicare nella quotidianità gli insegnamenti ricevuti e favorire la socializzazione con i coetanei. Il profitto non conta se il ragazzino si sente solo e viene isolato
- Guardare sempre avanti, mai indietro
- Gioire di ogni piccolo progresso compiuto
- Darsi degli obiettivi piccoli e realistici. Il carico cognitivo non può essere troppo grande
- Favorire l’inserimento dei bambini in contesti extrascolastici con la partecipazione ad attività sportive e ricreative di vario tipo
- Non dimenticare mai che ciascuno è diverso, a suo modo unico
Immacolata e Cati fanno parte di un gruppo di cinque professioniste che si occupano di dislessia, ritardo cognitivo, difficoltà scolastiche, autismo, disturbi del comportamento ADHD e situazioni familiare problematiche.
Lo studio Trebisonda è composto da Immacolata, Caterina, Cati, Giada e Sabrina, specializzate nell’educazione e nella riabilitazione di bambini e adolescenti.
Gli interventi educativi proposti hanno come obiettivo lo sviluppo armonico dell’individuo in tutti i contesti della vita quotidiana.