A fine aprile abbiamo trattato qui sul blog il tema del Parent Training, riportando un estratto del discorso fatto dalla dottoressa Nicoletta Serra durante il Webinar dedicato all’argomento. Quella che pubblichiamo oggi è la seconda parte dell’intervento: per chi se la fosse persa, la prima parte è disponibile qui. Buona lettura!
Parent Training: quali strategie?
Tra le strategie insegnate in un percorso di Parent Training ci sono:
- il modellaggio: una modalità di rinforzo con cui si premia il comportamento che progressivamente si avvicina a quello desiderato
- l’ignoramento strategico: più viene data attenzione a un comportamento, più questo rischia di ripresentarsi. Quando si parla di attenzione si fa riferimento non solo a rinforzi, come quando si ride se il bambino dice una parolaccia, ma anche in termini di punizioni o rimproveri. Nei casi in cui è possibile, si può ignorare il comportamento e questo riduce la probabilità che venga riproposto
La scelta della tecnica adeguata va fatta dopo aver svolto quella che viene chiamata analisi funzionale del comportamento problema, cioè una procedura che ci permette di capire che funzione ha il comportamento problema andando a conoscere l’antecedente e le conseguenze, cioè le reazioni al comportamento.
Life skills
Le life skills sono l’insieme delle abilità sociali e personali necessarie per fronteggiare le richieste del contesto in cui ci si trova a vivere. Tra queste si trovano: il pensiero creativo, la capacità di prendere decisioni, il senso critico, la capacità di relazionarsi attraverso una comunicazione efficace, l’empatia o la gestione dello stress.
Prerequisiti necessari per lo sviluppo delle life skills sono:
- Capacità di autoregolazione emotiva. L’insieme di abilità che permettono al bambino di gestire in modo efficace le proprie emozioni controllandone l’espressione e le conseguenze
- Acquisizione di abilità sociali. Permettono al bambino di costruire rapporti significativi con i pari e fare esperienze positive dell’interazione sociale
Parent Training: applicazioni pratiche
Pensiamo ad un bambino che ha difficoltà a gestire la frustrazione e la rabbia ad essa legata: questo potrà avere ad esempio delle ripercussioni sul processo decisionale e sulla sua capacità di gestire lo stress. In questo caso una strategia utile è il modeling, cioè la reazione del genitore alla frustrazione, che può fungere da modello positivo per il bambino.
Lavorare insieme al genitore
Attraverso un percorso di Parent Training il genitore apprende ad affrontare in maniera efficace alcune difficoltà che con il passare del tempo possono influenzare negativamente lo sviluppo psicologico del bambino. Contemporaneamente, permette di rafforzare il loro senso di competenza e di autoefficacia. Nell’insieme questo ha un impatto non solo sul figlio ma anche sul benessere generale della famiglia.
Ma come mai in alcuni casi dopo la psicoeducazione, dopo l’analisi funzionale e l’individuazione delle strategie di intervento, il genitore non fa quanto concordato? È possibile che ci sia qualcosa nella storia del genitore che lo tiene bloccato in una modalità relazionale che ha avuto un senso nella sua storia e che ora non è più funzionale.
In questi casi, serve un lavoro diverso prima di poter procedere al Parent Training, un lavoro in cui si dà la possibilità al genitore di comprendere ciò che della sua storia si sta riponendo per poter fare scelte diverse e maggiormente adatte al presente.
